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Un viaggio interiore di continua scoperta attraverso i luoghi simbolo di Venezia. Un percorso emozionale capace di lasciare un segno nei ricordi. Sono storie di uomini e di donne che hanno reso la Serenissima una città viva e unica nella storia. In fondo, «nessuna città al mondo sarà mai visitabile, conoscibile, svelabile fino in fondo. Ma ognuno di noi può catturare il più possibile l’essenza di un luogo; qualcosa che ci rimanga dentro a dispetto del tempo che trascorriamo tra le strade, nelle piazze o immersi tra la gente». Parte da questa riflessione lo scrittore e saggista veneziano Alberto Toso Fei protagonista oggi, alle 20.30, alla Casa del Musichiere, dell’Incontro con l’Autore del Festival della Cultura di Moriago. In dialogo con Lorena Gava, curatrice della rassegna, Toso Fei presenta uno dei suoi volumi più celebri, “I luoghi e i racconti più strani di Venezia. Vicende di uomini e di donne raccontate attraverso i luoghi segreti della Serenissima” (Newton Compton). Ingresso libero.
Alberto Toso Fei
LO SGUARDO – «Alberto Toso Fei ha fatto della raccolta delle “storie dei nonni” che nessuno raccontava più e non stavano scritte in nessun libro, una specie di missione di vita – spiega Lorena Gava – : racconti attraverso i quali si può riprendere possesso della città, passeggiando nel silenzio, per scoprire, magari dietro a una finestra o nel buio di un “sotoportego”, tra calli, Ghetto e campielli, i protagonisti di quelle storie che sono ancora là, pronti a raccontarci di loro; oppure ritrovare, scolpiti nelle pietre, forme e messaggi testimoni di antiche vicende. Un modo diverso, avvincente e suggestivo, di visitare la città, di conoscerne la storia più intima e segreta – attinta alla Storia ufficiale (quella meno nota) e alla tradizione orale – con cui il lettore/viaggiatore vive un’esperienza unica e indimenticabile».
I TEMI – Un percorso del libro si snoda lungo una serie di tappe, seguendo le vicende di uomini e donne che vengono narrate attraverso i luoghi segreti della Serenissima. Tra gli argomenti analizzati nel volume, ad esempio, c’è la “battaglia del castello d’amore Antonio Foscarini, ovvero come perdere (letteralmente) la testa per una donna”. Oppure i retroscena dell’elezione del Papa sull’isola di San Giorgio. Ma non mancherà la curiosa storia dei “vetrai muranesi che furono attaccati dagli indiani”. Fei si addentra poi nella vicenda “Bedmar, la più strana congiura della storia”, raccontando quindi “il mago dal cuore di pietra” e “Ca’ Vendramin Calergi fra templari, bravi manzoniani e Richard Wagner”. Eccolo poi nella “cripta di San Zaccaria, trappola mortale” a caccia anche del “dipinto su tela più grande al mondo”. Tante storie per riavvicinarsi con un altro sguardo a una città che non si finisce mai di conoscere.
L’AUTORE – Alberto Toso Fei, muranese, discende da una delle famiglie di vetrai dell’isola. Scrittore, saggista e giornalista, ha pubblicato una serie di titoli tra storia e mito, cronaca e leggenda – tradotti in più lingue e venduti in migliaia di copie –, che hanno creato un nuovo modo di raccontare Venezia e la sua laguna. I suoi libri sono come viaggi nel tempo e nella stratificazione della storia, dal recupero della tradizione orale fino alla mappatura di oltre 6000 graffiti incisi nelle pietre, cui Toso Fei ha restituito una narrazione. Titoli che sono diventati anche cacce al tesoro, performance teatrali, opere d’arte e applicazioni. Tra i libri pubblicati “Leggende veneziane e Misteri di Venezia” passando per “Veneziænigma” (vincitore del Gambrinus Mazzotti), la graphic novel “Orientalia” (disegnata da Marco Tagliapietra), “I graffiti di Venezia” (con Desi Marangon) e “Il piede destro di Byron” (Marsilio) che segna il suo esordio nella narrativa. È fondatore e direttore artistico del Festival del Mistero, interamente dedicato agli enigmi del passato e ai luoghi leggendari del Veneto.